Nel caso vi sembri di aver già sentito il nome Pistamentuccia da qualche parte, potrebbe essere perché trae spunto dal nome della mentuccia, una pianta aromatica utilizzata in molte ricette della cucina romana. Importante è non confonderla con la menta comune, in quanto si tratta di due piante diverse. Facciamo chiarezza sulla questione e scopriamo qualcosa di più.
La pianta
La mentuccia romana, chiamata anche nepitella o poleggio, è una pianta erbacea perenne che cresce anche selvatica solitamente sui terreni incolti, in zone aride e sassose. La si può trovare addirittura vicino ai marciapiedi e lungo la strada. Nonostante prediliga questo tipo di terreni, riesce a crescere in varie tipologie di suolo; l’unico a cui non è predisposta è quello argilloso in quanto presuppone un considerevole ristagno d’acqua. Generalmente, sarebbero da evitare i terreni che trattengono troppa umidità e troppa acqua. Può essere coltivata anche in vaso, ed è una pianta che resiste bene alla siccità, ma non alle basse temperature (la parte aerea potrebbe seccarsi in inverno).
La mentuccia è una menta selvatica velenosa?
Nonostante le due piante abbiano un nome simile, sono in realtà due specie diverse, con caratteristiche e benefici diversi. Infatti, la menta classica (piperita ad esempio), è una menta vera e propria, mentre la mentuccia o menta romana (nome scientifico mentha pulegium) è un genere vegetale affino ma non corrispondente. Per differenziare le due specie, è sufficiente guardare i loro fiori. Infatti, la menta classica presenta fiori violacei e tondeggianti, mentre la mentuccia è paragonabile alla lavanda, con fiori verticali e tubolari.
La menta romana è quella che si utilizza per la maggiore nella cucina laziale ed è anche nota poiché contiene numerose sostanze medicinali e un olio essenziale che, se ingerito in grandi quantità, ha un effetto negativo sul corpo (anche animale). Vi tranquillizziamo subito: nulla di ciò che utilizziamo in cucina è potenzialmente dannoso, in quanto impiegata in quantità minime.
In cucina
La mentuccia ha diversi utilizzi gastronomici. Il più comune è quello di aroma, nonché di ingrediente, in ricette come i carciofi alla romana e nella preparazione di contorni, come i funghi. La sua aggiunta dona al piatto una sfumatura di gusto fresco e balsamico. Viene utilizzata per intingoli, salse e nel campo dei liquori. Inoltre, può essere consumata anche cruda, aggiunta nelle insalate o nei cocktail.
È ottima anche per la preparazione di infusi e tisane utili alla risoluzione di problemi come cattiva digestione e mal di stomaco.
Noi di Pistamentuccia la utilizziamo per completare il gusto unico della trippa alla romana e dare un tocco di freschezza, fondamentale nei piatti più articolati che il piatto richiede.
Conoscevate tutte le caratteristiche della mentuccia? Come la utilizzereste in cucina?
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